giovedì 30 maggio 2013

TOSCANO RILEGGE IL CAMPIONATO E GUARDA AL FUTURO

"Arrivare noni è stato un traguardo straordinario. Abbiamo superato tante difficoltà, a partire dagli infortuni. Di questo devo ringraziare i ragazzi". A Napoli per ritirare il Premio Malafemmena di Barbara Carere, il tecnico della Ternana, Mimmo Toscano, traccia un consuntivo della stagione appena finita. Un bilancio positivo, che getta le basi per un campionato che potrebbe rilanciare i rossoverdi nelle sfere alte della classifica con pochi e mirati ritocchi. "Ma è presto per parlare di obiettivi futuri - chiarisce Toscano -. Con la società ci siederemo a tavolino per programmare la prossima stagione. Intanto partiamo da quanto di buono fatto quest'anno. Abbiamo giocato con 8/11 del gruppo che ha vinto brillantemente il precedente campionato di Prima Divisione. Io stesso ero un esordiente in B. Questo è merito anche di una società seria, solida, che ha un progetto. Insomma, le fondamenta per poter continuare un certo tipo di lavoro ci sono".

Lei ha avuto in dote tanti giovani a cui ha consentito di esprimersi ai massimi livelli. Uno è Vitale.
"Questo è un ragazzo che ha qualità e anche molta corsa. Proprio per la sua tecnica è prezioso nei calci piazzati. Gli piace attaccare e far male. Quello che ha fatto è sotto gli occhi di tutti. Mi ha dato tante soddisfazioni ed ha pure ampi margini di miglioramento. Io gli ho detto in cosa può ancora crescere".

Il suo futuro?
"Abbiamo un diritto di riscatto col Napoli ma ora non saprei dire come andrà a finire".

Quanta è grande la differenza tra B e Prima Divisione?
"E' enorme. Intanto bisogna dire che in B è molto importante avere attaccanti che vanno in doppia cifra. Noi lo scorso anno siamo stati spumeggianti. Abbiamo dato spettacolo vincendo bene il campionato. Quest'anno, in verità, ho riproposto all'inizio lo stesso modulo, che è poi quello in cui credo di più. Abbiamo preso tante pacche sulle spalle per il nostro gioco, ma non sempre i risultati ci hanno premiati. Poi in corsa sono passato al 3-5-2 e ne abbiamo acquisito in solidità. E non è un caso che, nel girone di ritorno, abbiamo fatto 31 dei 53 punti totali. Il calcio è in evoluzione, anche i giocatori devono essere elastici ed in grado di interpretare più ruoli. Lo stesso Ragusa è stato impiegato in più parti del campo, facendo sempre bene". 

Ma avete mai sognato ad un certo punto di arrivare nei play-off?
"Un po' sì, poi si è perso questo treno. Colpa anche di tanti fattori tra cui gli infortuni che ci hanno falcidiati".

Oltre a Vitale, quale giovane si è messo maggiormente in luce?
"Certamente il nostro portiere, Brignoli. E' un '91, patrimonio della società. E' un numero uno di sicuro avvenire".

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