lunedì 22 luglio 2013

FOCUS: MIGLETTA "TERNANA TU SEI LA MIA CASA"


TERNI - La chiamata di Vittorio Cozzella l'ha colto di sorpresa. L'aveva aspettata a lungo perchè Cris Miglietta a Terni ci voleva restare, eccome, «perché la ritengo una città a misura d'uomo, di famiglia e perché c'è una Ternana dove mi sono trovato benissimo. Con la società, con i compagni e con lo staff tecnico. Insomma, una situazione ideale per uno come me che ha scelto di vivere a Cesena, città anche simile se vogliamo».

La telefonata a sorpresa è arrivata di sabato. «Il calcio è davvero strano, pensi che il giorno prima ero venuto a Terni per traslocare. Visto come era andata avanti la situazione, ritenevo che il capitolo Ternana fosse definitivamente chiuso. Così, anche se a malincuore, ho dovuto prenderne atto e venerdì ho traslocato. Poi, meno di ventiquattro ore dopo, arriva la telefonata». Quello squillo che si sarebbe aspettato qualche settimana fa. Prima della fine del campionato magari, o prima delle vacanze. Sicuramente prima che il contratto annuale scadesse. «Però non mi pare questo il momento di mettersi a sottilizzare, sono talmente felice che non ci ho pensato nemmeno un istante a rispondere. Ok al ritorno e accordo in dieci minuti. Anche perché essere stato richiamato dopo che il contratto era scaduto mi fa pensare che la Ternana mi ha voluto veramente e questo mi riempie d'orgoglio».

Un centrocampista importante restituito alla causa rossoverde dopo due splendide stagioni vissute da protagonista. «Aver vinto il campionato in Prima Divisione dopo averne perso uno l'anno prima ai playoff è stato fantastico. Avere esordito in serie B a trent'anni e dimostrato anche a me stesso di poterci stare è un'altra grande gioia. Ora spero di potermi confermare, di essere ancora utile alla causa». Magari con l'asticella dell'obiettivo alzata visto che il presidente ha parlato con grande cautela di «fare un po' meglio dell'anno scorso». «Non conosco i programmi della società però posso immaginare che l'obiettivo sia davvero fare meglio della passata stagione. Ma oggi è difficile immaginare quale sarà il traguardo fissato. Magari al termine della campagna acquisti si potranno fare ragionamenti diversi, più concreti. Io al momento mi godo la conferma e comincio a fremere per il ritiro che si avvicina». Parla quasi fosse un ragazzino tanta è la gioia che trasmettono le sue parole. Però ad Ortisei non sarà certo il primo giorno di scuola per un centrocampista navigato e apprezzato da molti, visto che in questo periodo di silenzio rossoverde tanti altri avevano bussato alla sua porta. I colpi più decisi quelli della Salernitana, ma s'erano fatti sentire anche Latina, Lanciano e Carpi. La telefonata di Cozzella ha sbaragliato il campo e, probabilmente, cancellato anche un appuntamento con la Salernitana che voleva chiudere con un bel biennale l'acquisto di Miglietta. «Tutto questo non m'interessa, non mi va di parlare di mercato ora che ne sono fuori. Per fortuna con la destinazione cui tenevo e tengo di più. Dai, non vedo l'ora, questo posso dirlo». Anche se non ci sono più tanti vecchi compagni di ventura. «Dispiace per chi non è rimasto con noi ma è chiaro che la società ha il diritto di fare le proprie scelte. Resta l'amicizia con tanti di loro e il ricordo di due stagioni fantastiche». Per non ricominciare da capo in mezzo al campo è rimasto Miglietta «e qualche altro. C'è ancora un pezzettino di storia recente rossoverde. Ma arriveranno altri giocatori importanti, gente che sarà utile alla causa come lo siamo stati noi nei due anni precedenti. Ho fiducia nella società, ha fatto bene in due stagioni consecutive, non vedo perché non debba continuare sulla stessa linea. Fiducia quindi e non certo perché ha deciso di confermare il sottoscritto. Avrei pensato la stessa cosa anche senza quella telefonata, anche se con un bel magone dentro perché io aspettavo la chiamata da tanto tempo e con me anche mia moglie e mia figlia».

Invece adesso la famiglia Miglietta è felice, la moglie Catia ritrova l'ambiente dove si è trovata benissimo, Aurora può tornare nel suo asilo e Cris sarà ancora protagonista al Liberati. Una storia a lieto fine con un trasloco di ritorno. «Il ragazzo che ha provveduto al primo mi ha mandato un messaggino. Sono pronto a fare il viaggio inverso, c'era scritto. Carino. Anche se adesso rischio di dovermi cercare un'altra casa». Ma il trasloco può attendere, la precedenza va al ritorno all'attività. Intanto Ortisei, poi Norcia «per un'altra stagione da protagonisti». Con la fascia da capitano? «Per carità, non è un problema. E soprattutto non è una scelta mia. Io posso solo dire che sarei davvero onorato di infilarla al braccio ancora una volta. Proprio come lo sono stato ogni volta che mi è capitato in passato».


Il Giornale dell'Umbria

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