domenica 3 marzo 2013

FRA LA SERIE A E LA C1

Manco fossimo trapezzisti del cirque du soleil, siam passati ancora una volta, e lo abbiamo fatto in sole due partite giocate, dagli smisurati disequilibri del "Se ci crediamo andiamo in serie A", al "la retrocessione non ce la leva nessuno".
È ovvio, scontato, che ognuno puó esprimere il suo disappunto per una partita tragicomica, da annoverare nella sezione "incubi di fine inverno".
Quella di ieri al Tombolato è stata una partita mai giocata dalle Fere, troppo brutte per essere vere!
La stanchezza si è fatta sentire, tre partite in una sola settimana hanno pesato su testa e gambe dei nostri ragazzi.
Per stessa loro ammissione nelle interviste del dopo gara, è stato sbagliato l'approccio, ed ancora peggio non si è riusciti a dare ina sterzata ad un tragitto che stava diventando irto e pericoloso.
Ci sono stati errori tattici, errori tecnici, e solo in pochi ieri si sono salvati, portando la loro prestazione di poco sopra alla sufficienza.
Abbiamo pagato tanto lo stato fisico e mentale di troppi giocatori, e quando in una squadra, 7/11 non rendono, la sconfitta è quasi sempre automatica.
Si inizia a discutere anche l'operato di Toscano, che è ovviamente lecito, anche perchè alcuni persistenti errori sono sotto gli occhi di tutti.
Toscano peró è stato sostanzialmente sempre questo, anche lo scorso anno, specie nella scarsa rotazione di alcuni giocatori che lui ritiene insostituibili nel suo scacchiere.
Quando vinci peró, va sempre tutto bene!
La piazza mormora, ed il brusio riguarda il reparto di attacco, un attacco sterile ed inconcludente, che vede in questo momento, lo scarso rendimento di Litteri, ed un'incompatibilità tecnico-tattica con il suo compagno di attacco Alfageme.
Luis era sembrato in netta crescita nel dopo pausa natalizia, e la nuova linfa che gli arrivava dal nuovo acquisto Ceravolo, pareva una manna piovuta dal cielo.
L'infortunio dell'ex reggino peró ha complicato le cose, e rigettando nella mischia Litteri, abbiamo tristemente scoperto che, nel mentre, l'attaccante si era pericolosamente involuto, non sul piano dei gol, quelli non sono mai stati il suo forte, ma sul piano del gioco e della caparbietà.
E allora nascono spontanei le solite domande, i soliti dubbi: "ma Sinigaglia? Maniero?"
Il primo, evidentemente ritenuto non idoneo alla serie cadetta, visto il suo relegamento in panchina ormai fisso e lo zero minutaggio o poco più accumulato, non esiste più nella testa del tecnico calabrese, mentre il secondo, Maniero, nonostante in questo momento sembri voglioso, viene inserito solo negli ultimi scampoli di partita.
Insomma, sostanzialmente, la gente si chiede come mai chi ha sbagliato, se lo ha fatto, non è stata concessa lui mai più altra possibilità, mentre chi continua a sbagliare, viene sistematicamente rischierato.

La risposta c'è, ed è sempre la stessa, ed è la stessa dello scorso anno.
Si chiama convinzione, si chiama modulo, si chiama forse ostinaione.
Evidentemente Toscano, quale allenatore novizio, ed al suo primo anno in un campionato vero, a 43 anni sta pagando uno scotto naturale, ma lui è così oggi ed era così anche lo scorso anno.

La critica quindi va bene, ci sta anche lo storcere il naso, ma in in fin dei conti, a guardar la classifica oggi, siamo li dove ci si era prefissati di essere all'inizio dell' anno, quando le speranze erano tante, e Toscano era ancora il condottiero...
E lo è ancora!

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